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Censura e sold out


Chi ci segue conosce la storia del Cineforum Bolzano iniziata nel 1952 e sa che da almeno trent'anni ormai dedichiamo particolare attenzione ai film scomodi, sgraditi al potere o a qualche potentato o semplice prepotente. Sa dunque che in passato abbiamo proiettato Panther distribuito dal Leonkavallo, Citizen Berlusconi quando Travaglio era stato bandito da tutte le televisioni del regno, Vaxxed sugli effetti avversi dei vaccini, Il Segreto di Italia sui crimini delle bande partigiane, HardTime la rassegna pornografica, Submission il film sotto fatwa che costò la vita al povero Theo Van Gogh.

Quest'anno il Cineforum Bolzano ha avuto l'onore di proiettare ben tre film, documentari per l'esattezza, che proprio grazie al fatto che hanno subito tentativi di censura, hanno registrato un record di pubblico. E così abbiamo riempito la nostra sala come non capitava ormai da anni, lasciando pure fuori le persone.



Abbiamo iniziato con C'era una volta in Italia il film di denuncia sul dissesto della sanità italiana dell'amico Federico Greco che conosciamo da anni e che è stato il nostro direttore artistico del festival Borderlands, terre di confine ma anche autore del piccolo mockumentary Un Gesto Di Inutile e Immotivata Gentilezza realizzato dal Cineforum coi ragazzi del Liceo Pascoli. Federico Greco è stato anche l'autore del documentario Piigs sull'Euro, record di incassi nel 2017. Oggi, praticamente ogni giorno, C'era una volta in Italia registra un "tutto esaurito" nel totale silenzio dei media mainstream nonostante Roger Waters (ex leader dei Pink Floyd) faccia da testimonial del film collegandosi in teleconferenza durante le serate di proiezione.

Abbiamo quindi proseguito con il film L'Urlo di Michelangelo Severgnini.

Qui addirittura, cosa mai successa prima, neppure con Submission c'è capitato di ricevere telefonate che ci "informavano" che l'autore era stato diffidato dal proiettare il suo film sgradito alle ONG in quanto ne denuncia l'attività di sfruttamento dei fenomeni migratori. L'Urlo non viene neppure distribuito dalla produzione che teme ritorsioni e Severgnini viene continuamente accusato di essere un fascista e al Festival di Napoli la proiezione è stata interrotta da facinorosi militanti di sinistra.

L'ultimo film proiettato è stato Invisibili di Paolo Cassina. Si tratta del film sugli effetti avversi dei vaccini Covid. Bassetti sul film ha gridato allo scandalo sostenendo che lui "non è per la censura, ma..." ed in effetti il film viene bellamente ignorato dai media nonostante riempia sistematicamente le sale dove viene proiettato.

Ed è questa la costante: più qualcuno vuole cercare di impedire la visione di un film al prossimo, in barba alla democrazia e alla libertà di parola, più la gente vuole assolutamente vedere questo film non accettando l'imposizione del prepotente di turno, istituzione o gruppo politico che sia. Ed è così che si fa.

Tutte e tre queste opere non sono state accettate ai festival, tutte e tre per ora non sono state comprate dalle TV, tutti e tre i film vengono ignorati dai media mainstream dimostrando ancora una volta, se ce ne fosse il bisogno, di quanto i giornalisti (fatte le dovute rare eccezioni) siano nel loro complesso conniventi e al servizio del potere.

Questo ci riporta un dato di realtà: lo scarso grado di reale democrazia in cui versa l'Occidente. Ci siamo resi conto di essere molto meno liberi di quello che credevamo.

A Federico, a Michelangelo e a Paolo quello che rimarrà per tutta la vita è di avere combattuto contro il sistema e di aver vinto collezionando un anno di proiezioni fantastiche con persone solidali con loro e partecipi della loro battaglia. Un anno che non sarebbe mai stato ripagato da qualche migliaio di euro di diritti televisivi.

A noi del Cineforum rimane invece l'orgoglio di continuare a proiettare film sgraditi ai potenti e ai prepotenti.

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