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I coccodrilli di Re Giorgio Armani

  • Immagine del redattore: Andreas Perugini
    Andreas Perugini
  • 4 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

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È morto Armani e, come da copione, fioccano i coccodrilli con ricostruzioni agiografiche del defunto.

Ferruccio De Bortoli, mammasantissmia del Corriere della Sera, su skyTG24 si sbrodola esageratamente con le profusioni di complimenti ad Armani simbolo dell'etica del lavoro: DELL'ETICA DEL LAVORO

Io mi ricodavo invece che il suo impero da 10 miliardi era iniziato con lo sfruttamento delle maestranze camppane che gli confezionavano per quattro soldi abiti che poi Armani rivendeva a prezzi di lusso.

Cerco su Internet e trovo questo articolo fresco fresco: https://economiacircolare.com/armani-sanzionato-dichiarazioni-etiche-ingannevoli/ che riportava:p "Giorgio Armani dovrà pagare 3,5 milioni di euro per pratica commerciale ingannevole. Sotto l’occhio dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) sono finite dichiarazioni etiche e di responsabilità sociale “ingannevoli” e in contrasto con le condizioni di lavoro riscontrate presso fornitori e subfornitori: dai lavoratori in nero ai macchinari senza dispositivi di sicurezza per accelerare la produzione; dagli estintori non revisionati alle visite mediche non effettuate fino ai locali di lavoro usati anche come dormitori."

Dell'anno precedente c'è questa ANSA che riporta addirittura l'Amministrazione Giudiziaria della società: https://www.ansa.it/lombardia/notizie/2024/05/13/lavoro-nero-e-da-fame-amministrazione-giudiziaria-per-armani-operations_adc0415f-4130-4d7b-911d-8c7f4acd18b6.html


Insomma nulla è cambiato nella gestione della filiera dagli esordi: sfruttare al massimo i fornitori per poi vendere a prezzi gonfiati percentualmente all'inverosimile.

La cosa è particolarmente sgradevole per i marchi del lusso simbolo del made in Italy.

Quando uno compra una Ferrari la paga tanto ma sa anche che i suoi lavoratori sono dei privilegiati. Nella moda invece sono ridotti ai limiti della schiavitù.


La domanda è dunque i media continuano a tessere le lodi di questi marchi della moda raccontando esattamente il contrario della realtà agli atti dei processi? E come mai le inchieste invece non fanno breccia?

Il motivo è ovvio ed è riportato all'inizio di questo pezzo: Armani rappresenta un gruppo industriale da 10 miliardi che spende .ca 100 milioni all'anno in pubblicità.

 
 
 

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