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“Corrarati, abbiamo un problema… anzi due!”

  • Immagine del redattore: Andreas Perugini
    Andreas Perugini
  • 5 lug
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 6 lug

La foto ufficiale della Secessione del Colle
La foto ufficiale della Secessione del Colle

Parafrasando la celebre frase della Nasa relativa all’Apollo 13: “Corrarati, abbiamo un problema… anzi due”.


Il primo problema è relativo alla nomenclatura nominata in decenni di governo del Comune di Bolzano da parte del Centro-Sinistra. L’amministrazione della città non è affatto super-efficiente per usare un eufemismo. Se lo fosse, semplicemente, il Centro Sinistra non avrebbe perso le elezioni. Va quindi celermente riorganizzata, ma va anche tenuto conto che gli uomini del CSX sono presenti in tutti i gangli dell’amministrazione, spesso nominati direttamente senza concorso e spesso nominati con concorsi concepiti su misura. Succede ovunque, da sempre.

Il Comune di Bolzano non si può permettere di cambiare gli assessori senza riorganizzare l’amministrazione come è accaduto in Provincia dove cambiano gli assessori ma la nomenclatura rimane quella nominata direttamente dal PD con il risultato che l’elettorato pensa di aver votato il cambiamento, l’assessore ciancia di un tipo di politica, ma in pratica gli uffici fanno esattamente il contrario.


Il secondo problema è relativo alla comunicazione. Se non fosse chiaro l’intero apparato degli organi di informazione in Alto Adige è in mano a redazioni di Centro Sinistra. Lo si è evinto chiaramente prima col caso Salvadori, dove per una citazione del tutto legittima con la scusa di aver citato Goebbels (IN NEGATIVO, lo ribadiamo per i diversamente furbi e i finti tonti di turno) il Consigliere è stato violentemente attaccato e costretto alle dimissioni fino a subire anche ritorsioni in ambito lavorativo e famigliare, attaccato e distrutto politicamente ed umanamente per l’aver in realtà criticato la legittimità di esporre la bandiera LGBT sui palazzi pubblici: “Colpirne uno per educarne cento” (Mao- dittatore cinese).

Il secondo episodio è relativo al boicottaggio delle surroghe dei quattro consiglieri dimissionari. Quello che si è compiuto è stato un atto gravemente lesivo dell’ordine democratico. Le surroghe sono un atto dovuto, stabilito dalla legge, e la sentenza del Consiglio di Stato nr. 2273 del 17.3.21 stabilisce chiaramente che non possono essere inficiate per effetto di “manovre dilatorie ed ostruzionistiche […] che paralizzino il regolare svolgimento della vita democratica” tanto che il numero legale dell’assemblea passa in subordine. Noi invece abbiamo assistito ad una vera e propria congiura degli ignavi ed allo scimmiottamento della Secessione dell’Aventino (con comunicato e foto ufficiale). Indipendentemente dalla rilevanza penale dell’atto o meno, quantomeno di fronte alla gravità democratica dell’atto (non dell’espressione di un’idea, dell’ATTO), andavano richieste le dimissioni in massa. 

Invece cosa è passato su tutti, e dico tutti, i media regionali? È passata la tesi totalmente settaria che la seconda convocazione del Consiglio per votare le surroghe è avvenuta per gentile concessione della Minoranza che avrebbe graziato la Maggioranza senza numeri. 


È chiaro, insomma, che c’è un grave problema di comunicazione e che Giunta e Maggioranza non possono affidare il monopolio della loro comunicazione ad un siffatto sistema monopolizzato politicamente dal Centro-Sinistra. 

Vanno dunque utilizzati tutti i canali indipendenti e va pensato seriamente alla creazione di una redazione giornalistica che possa garantire quella pluralità dell’informazione oggi oggettivamente del tutto assente. 




 
 
 

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