Il terrorismo e le leggi della storia
In Ungheria Attila, per noi il flagello di Dio, è eroe nazionale e Vlad l’Impalatore (il Conte Dracula), difensore della cristianità, è venerato come eroe popolare in Romania.
“Quando Giuseppe Mazzini nella sua solitudine, nel suo esilio, si macerava nell’ideale dell’Italia unita ed era nella disperazione di come affrontare il Potere, lui, un uomo così nobile, così religioso, così idealista, concepiva e disegnava e progettava gli assassinii politici. Questa la verità della storia. E contestare a un movimento che voglia liberare il proprio Paese da un’occupazione straniera [l’OLP- ndr] l’uso delle armi significa andare contro le leggi della storia.”
[Bettino Craxi - discorso in parlamento dopo l'invito di Arafat, leader dell'OLP accusato di terrorismo]
E come avrebbero definito e considerato Giuseppe Garibaldi, l’Eroe dei due Mondi, e le sue Camicie Rosse, i reggenti del florido Regno delle Due Sicilie se fossero riusciti a respingere la sua spedizione dei Mille? Come ancora oggi consideriamo il fenomeno del brigantaggio meridionale e come la resistenza partigiana che durante la guerra veniva definita "banditismo"?
In Alto Adige, dove vivo, l'eroe "nazionale" è Andreas Hofer, che si oppose alle truppe napoleoniche e fu fucilato a Mantova. Cesare Battisti, per gli Italiani eroe dell'irredentismo, fu impiccato dagli Austriaci come disertore e traditore.
La storia non la scrivono i vinti ed è per questo che oggi consideriamo eroi i terroristi e terroristi gli eroi.
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